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Rupicapra pyrenaica ornata
da Wikipedia:"Si differenzia dalle altre specie di camoscio principalmente per le corna, che pur avendo la caratteristica forma ad uncino sono assai più lunghe (fino a 30 cm ed oltre, contro i 20 cm di media delle altre specie) rispetto a quelle degli altri camosci. Le corna sono perenni come in tutti i Bovidi, ossia non cadono, e presenti in ambedue i sessi. I camosci d'Abruzzo durante i mesi estivi presenta colorazione rossiccia con le parti ventrali e la testa che sfumano nel giallastro, mentre durante l'inverno il manto estivo muta per lasciare il posto al vello invernale, più lungo e folto e di colore bruno-nerastro su dorso, coda, ventre e zampe, mentre il posteriore, il muso, la fronte e l'area che va dalle guance alle spalle sono di colore giallastro. Sia d'estate che d'inverno il camoscio d'Abruzzo presenta una caratteristica fascia di pelo scuro che ricopre gli occhi a mo' di mascherina e di una macchia chiara sulla gola, accompagnata da una fascia di colore bruno lungo il collo: tali ornamenti sono esclusivi di questi animali e notata da Oscar Neumann osservando un esemplare impagliato presso il museo civico di Genova. Da questa fascia deriva il nome scientifico della sottospecie.."
da Wikipedia:"Come intuibile dal nome comune di questi animali, si tratta di animali endemici dell'area appenninica centrale: in particolare, la specie vive quasi esclusivamente in Abruzzo, con una popolazione originaria nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (gruppi montuosi della Camosciara e della Meta, fra Opi, Civitella Alfedena e Settefrati) dalla quale sono poi stati fatti prelievi di esemplari da impiegare nell'ambito dei progetti di reintroduzione (peraltro perfettamente riusciti) che hanno coinvolto il Parco nazionale della Majella (27 individui introdotti fra il 1991 ed il 1997) ed il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (30 individui introdotti fra il 1992 ed il 1999). Recentemente la specie, a fronte del buon ripopolamento delle aree citate in precedenza, è stata reintrodotta con successo anche nel Parco nazionale dei Monti Sibillini e nel Parco regionale naturale del Sirente - Velino. L'habitat naturale del camoscio d'Abruzzo è costituito dalle aree montane caratterizzate dall'alternanza di pareti rocciose scoscese, prati alpini ed aree boschive con ricco sottobosco. Durante l'inverno, per far fronte alla scarsità di cibo dovuta alle abbondanti nevicate, le femmine ed i giovani tendono a spostarsi a quote più basse (anche al di sotto dei 1000 m), mentre i maschi adulti paiono preferire le aree boscherecce e rocciose durante tutto l'anno."
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3 Comments
very nice series,
Ciao Roberto. Queste sono le foto sorprendenti di questo animale. Mi piace molto l'ultima foto. Grazie per aver condiviso questi.
Great spotting...
Its very tough to follow them and spot... They are good climbing mammals...
Wonderful spotting at amazing location..
Thanks for sharing here on Project Noah..!!